L’Ente privato olandese senza scopo di lucro gestisce in Italia due centri che si occupano di consulenza e sostegno allo sviluppo del bambino con deficit visivo: il Centro di Cannero Riviera per bambini da 0 a 4 anni e il Centro di Padova per bambini da 0 a 14 anni. La Fondazione è stata realizzata per volontà dell’industriale olandese Robert Hollman, che visse gli ultimi anni della sua vita sulle rive del Lago Maggiore e morì a Cannero Riviera (VB) nel 1972. Il Centro di Cannero è stato inaugurato nel luglio del 1979. Dopo un momentaneo trasferimento della sede del Centro presso l’Istituto Configliachi di Padova a causa di un incendio scoppiato nel 1986, la struttura di Cannero è stata ricostruita ed ha proseguito dal 1990 la sua attività di intervento precoce, organizzata in soggiorni per mamme e bambini portatori di disabilità visiva. Nel corso degli anni si sono sviluppate anche le attività di diagnosi e di riabilitazione di bambini con deficit visivo del Centro di Padova. Nel 1997 si è avvertita l’esigenza di ampliare il Centro; all’inizio del 2003, nella zona del Parco del Basso Isonzo, a Padova, è stata posata la prima pietra della nuova sede, inaugurata poi ad ottobre 2004.
La missione della Fondazione definita dallo statuto è: “la tutela di interessi sociali generali tramite l’esercizio di beneficenza, in particolare la tutela degli interessi dei minorati visivi e dei sordomuti. Le attività della Fondazione sono soprattutto dirette verso l’Italia”. La Fondazione, quindi, favorisce lo sviluppo del bambino con deficit visivo con o senza disabilità aggiuntive, intervenendo sia sul versante preventivo/abilitativo sia su quello terapeutico/riabilitativo. Tramite un approccio precoce, ossia di guida e sostegno tempestivo per il bambino e la sua famiglia, offre supporto ai genitori, accompagnandoli nel delicato, e talvolta tortuoso, processo di crescita del figlio, fornendo loro un monitoraggio costante, spunti di riflessione e, se necessario, un intervento diretto mirato alla riabilitazione del bambino.
Gli interventi proposti nelle due sedi, strutturati in attività ambulatoriali o in soggiorni residenziali, comprendono:
valutazione diagnostico-funzionale: attraverso un’osservazione multidisciplinare, da parte delle diverse figure specialistiche della Fondazione, viene delineato un quadro esaustivo sullo sviluppo globale del bambino, volto all’elaborazione di una proposta di trattamento “a sua misura”;
riabilitazione e stimolazione visiva, neuro-visiva e visuo-motoria: finalizzate a rendere il bambino ipovedente consapevole del proprio residuo visivo e capace di sfruttarlo al meglio, compatibilmente con la sua patologia, con l’obiettivo di favorire tutte le aree dello sviluppo;
screening e follow up ortottici: diretti ad integrare l’assessment funzionale visivo, per la messa a punto di un programma riabilitativo specifico;
fisioterapia e neuropsicomotricità: finalizzate a sostenere e facilitare l’acquisizione delle competenze motorie e la ricerca di strategie specifiche e funzionali all’utilizzo del movimento nella vita quotidiana, nonché all’acquisizione dei prerequisiti all’orientamento e mobilità;
psicomotricità: attraverso il movimento e il gioco si vuole agevolare il bambino nella scoperta del proprio corpo e, successivamente, aiutarlo nelle relazioni con gli altri;
logopedia: finalizzata a promuovere la produzione verbale o modalità comunicative alternative; si occupa anche di bambini con ritardi nell’apprendimento della lettura e scrittura legati ad un disturbo neuropsicologico;
psicoterapia infantile ad indirizzo psicoanalitico: volta alla cura di problematiche psichiche riconducibili ad arresti o ritardo di sviluppo conseguenti al deficit visivo;
stimolazione ed integrazione plurisensoriale: finalizzate ad aiutare il bambino a conoscere l’ambiente e interagire con esso;
attività educativo-didattiche: attraverso la relazione operatore-bambino quale strumento fondamentale di lavoro, viene pensato e programmato un intervento educativo individualizzato;
musicoterapia: con il suono e la musica si facilita la comunicazione con il bambino e si mediano le proposte di carattere educativo e riabilitativo;
idroterapia ed acquaticità: hanno l’obiettivo di accogliere il bambino in un ambiente favorevole al suo benessere psico-fisico, stimolandone la propensione all’acqua;
massaggio infantile: un’esperienza di profondo contatto affettivo che favorisce il rilassamento e il legame tra genitore e bambino;
sostegno psicologico alle famiglie tramite colloqui individuali ed esperienze di gruppo.
L’equipe della Fondazione aggiorna costantemente le proprie competenze professionali prendendo parte a corsi di formazione organizzati in contesto nazionale e internazionale; le competenze vengono condivise con altri professionisti al fine di curare una proficua rete di conoscenze e collaborazioni. La Fondazione, inoltre, propone consulenza agli operatori di strutture scolastiche e riabilitative sulla programmazione specifica per il bambino con disabilità visiva, organizza corsi di formazione, propone tirocini pre e post laurea e svolge attività di ricerca in collaborazione con varie istituzioni pubbliche e private, in particolare con le Università di Padova e Pavia.