Monthly Archives: Maggio 2014

Lega del Filo d’oro

Nome: Lega del Filo d'Oro
Dove si trova: Via Linguetta, 3 60027 Osimo (AN)

Fondato il: 1964
Fondato da: Sabina Santilli e Don Dino Marabini

Telefono: 07172451
Fax: 071717102

La Lega del Filo d’Oro è un’associazione ONLUS che dal 1964 è impegnata nell’assistenza, educazione, riabilitazione e reinserimento nella famiglia e nella società di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. Il suo concetto ispiratore è Un filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno.


Lega del Filo d'Oro, Via Linguetta, 3 60027 Osimo (AN)

Istituto “Luigi Configliachi” per i Minorati della Vista – PADOVA

logo Configliachi
Nome: Istituto "Luigi Configliachi" per i minorati della vista
Dove si trova: Via Sette Martiri, 33 - Padova

Fondato il: 1838
Fondato da: Luigi Configliachi

Telefono: 049 87 12 822

Panoramica dell'Istituto

Fu il primo istituto in Italia organizzato per accogliere esclusivamente persone cieche, istruirle, educarle ed indirizzarle ad un lavoro personale redditizio. Fondato nel 1838, il funzionamento dell”‘asilo caritatevole pella sociale istruzione dei ciechi” fu garantito nel primo anno di vita dal suo fondatore, sacerdote professore Luigi Configliachi (1787-1864). Dapprima, l’Istituto operò grazie alle sovvenzioni del Governo Austriaco (dal 1840 al 1851) e al sussidio annuo tratto dal Fondo Territoriale Veneto, in seguito grazie alle province della Venezia Euganea (dal 1854 al 1868), finché non ebbe la capacità di sostentamento autonomo attraverso i redditi del proprio patrimonio e con le rette dei ricoverati, corrisposte dalle famiglie, se abbienti, e da enti pubblici, per i poveri. L’Istituto fu eretto in Ente Morale con decreto del 21 giugno 1870. Inizialmente era destinato ai soli ciechi maschi, in qualità di allievi; successivamente furono attuati i propositi dell’abate Luigi Configliachi, ovvero l’aggiunta di una sezione per adulti e per donne cieche. Le finalità principali dell’Istituto erano concretizzate in tre reparti dislocati in due diverse zone della città di Padova (successivamente riuniti in un’unica sede): il reparto educazione ed istruzione, con scopo prevalentemente scolastico, che accoglieva bambini e ragazzi ciechi (dai 3 ai 15 anni); il reparto rieducazione professionale e lavoro con scuole e laboratori per l’inserimento nel mondo del lavoro, che accoglieva adulti ciechi (dai 16 ai 45 anni); il reparto casa di riposo con finalità di ricovero e assistenziali, che accoglieva ciechi senza limiti di età. I primi novantanni di vita dell’Istituto non furono semplici: si poteva contare solo sugli esigui aiuti delle autorità pubbliche, sulla modesta beneficenza privata e sui sacrifici personali di amministratori, dirigenti ed insegnanti. La rinascita dell’Istituto ebbe inizio nel 1930, e da allora si è sempre contraddistinto per la sua moderna e completa organizzazione didattica ed assistenziale. Anche il funzionamento della nuova sede, in via Sette Martiri, rispondeva in maniera più ampia alle esigenze dei nuovi indirizzi educativi, sociali ed umani. L’Istituto, pur rimanendo fedele ai suoi scopi originari e mantenendo le finalità di cura e accrescimento fisico e morale dei ciechi, allargò il suo intervento accogliendo nella struttura residenziale, originariamente riservata a soggetti non vedenti anziani o inabili al lavoro, anche anziani vedenti autosufficienti e non. Oggi l’Istituto Configliachi divide la sua attività in due settori: Casa di Riposo; Centro di Formazione Professionale. La Casa di Riposo offre assistenza, protezione e sicurezza con progetti riabilitativi personalizzati al fine di promuovere una migliore qualità della vita. Sono previsti servizi di assistenza diretta alla persona, servizi di medicina specialistica, servizi dietologici, servizi di fisioterapia e logopedia, servizio sociale e animazione. Il Centro di Formazione Professionale continua la tradizione dell’Istituto, promuovendo e gestendo interventi diversi (educativo-formativi e riabilitativi) a favore dei soggetti minorati della vista. Su autorizzazione della Regione Veneto, esso organizza corsi di qualificazione per operatori nel settore dell’handicap e dell’assistenza in genere alle persone con difficoltà. Attualmente l’Istituto gestisce diversi corsi: per centralinisti; di orientamento e mobilità; di formazione; di aggiornamento per insegnanti e operatori domiciliari; di aggiornamento per massofisioterapisti non vedenti; di informatica di primo e secondo livello. L’Istituto è, inoltre, dotato di una biblioteca e stamperia Braille in cui si trovano, oltre a svariati antichi volumi in scrittura Braille, anche le più recenti e raffinate apparecchiature per la trascrizione in Braille o in caratteri ingranditi, la stampa e la rilegatura di testi scolastici e non. A partire dall’ultimo decennio, la collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e con la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi è divenuta un caposaldo nella vita dell’Istituto per lo svolgimento delle sue attività di assistenza, istruzione e formazione professionale dei minorati della vista.


Istituto "Luigi Configliachi" per i minorati della vista, Via Sette Martiri, 33 - Padova

Istituto dei Ciechi – MILANO

logo_IstMilano
Nome: Istituto dei Ciechi
Dove si trova: Via Vivaio, 7 - 20122 MILANO

Fondato il: 1840
Fondato da: Michele Barozzi

Telefono: +39 02 77 22 61
Fax: +39 02 76 02 21 58

L’Istituto dei Ciechi di Milano fu fondato con l’intento di accompagnare i ciechi nel faticoso percorso della piena integrazione. Nello storico palazzo di Via Vivaio e nelle sedi precedenti, hanno vissuto e studiato migliaia di non vedenti. La storia dell’Ente è la storia dei milanesi che lo hanno sostenuto. Il suo fondatore, Michele Barozzi, nel 1840 gettò le basi di quello che diventò poi uno dei punti di riferimento della tiflopedagogia italiana ed europea. Fin dalle prime fasi, questa istituzione non si occupò solo del ricovero e dell’ordinaria assistenza ai ciechi, ma anche dello sviluppo di progetti mirati all’inserimento sociale. Da allora la tiflologia (scienza che studia i problemi connessi all’educazione, all’istruzione e all’integrazione dei ciechi) ha fatto molti progressi, incalzata anche dalla voglia di conoscenza delle nuove generazioni di non vedenti. Si è passati “dalla carità alla scienza” grazie all’opera di Augusto Romagnoli (1879-1946), precursore della tiflopedagogia italiana e fra i primi a delineare nuovi orizzonti per la crescita culturale dei ciechi. Con il suo operato e quello di molti altri studiosi, i non vedenti hanno raggiunto obiettivi fino ad allora inimmaginabili sia nel mondo della cultura che in quello delle professioni, supportati e incoraggiati dall’azione dell’Unione Italiana dei Ciechi.

Con le leggi degli anni 70, che stabilirono l’inserimento e l’integrazione scolastica, i ragazzi ciechi lasciarono gli istituti per le scuole pubbliche. L’Istituto dei Ciechi, superata la crisi connessa all’iniziale perdita di ruolo, ha messo a disposizione delle scuole e delle famiglie il patrimonio di esperienze scientifiche e professionali acquisito in oltre un secolo di attività didattica specializzata, dando vita a un Centro di Ricerca e Consulenza Tiflopedagogica e Formativa nonché a un Centro di Risorse e Servizi per i disabili visivi in età scolare, ai quali si affiancano il Centro Stampa Braille e a caratteri ingranditi e il Centro tifloin-formatico a favore dei ragazzi che si avviano all’uso della tecnologia.
Oggi l’obiettivo primario dell’Istituto dei Ciechi è di offrire a tutte le componenti coinvolte nel processo educativo del minore la possibilità di conoscere e acquisire strategie, tecniche e materiali indispensabili per garantire un positivo inserimento e una consapevole integrazione del non vedente.


Istituto dei Ciechi, Via Vivaio, 7 - 20122 MILANO

Fondazione “DAVID CHIOSSONE – per la riabilitazione delle persone cieche, ipovedenti e fragili – impresa sociale”

Logo Fondazione Chiossone
Nome: Fondazione “DAVID CHIOSSONE - per la riabilitazione delle persone cieche, ipovedenti e fragili - impresa sociale”
Dove si trova: Corso Armellini 11 - 16122 Genova

Fondato il: 1868
Fondato da: David Chiossone

Telefono: 010 83 421
Fax: 010 83 11 414

I quasi 140 anni di storia del David Chiossone, lo hanno trasformato in un punto di riferimento per la comunità di non vedenti nel panorama dell’assistenza più aggiornata.

In un’epoca in cui la pubblica stupidità e la malvagità si divertiva con le “botte da orbi” (spettacoli con giovani ciechi che si battevano all’interno di un ring per sfuggire all’alternativa dell’accattonaggio), il medico e studioso David Chiossone nel 1868 propone un diverso approccio: “istruire, non nutrire”. In pratica l’obiettivo era quello di porre fine al mero sostentamento dei minorati della vista e favorire invece la loro autonomia e autosufficienza attraverso la scuola, la maturità culturale e la formazione professionale.
A raccogliere l’appello di Chiossone non fu un luminare dalle idee riformatrici, ma un semplice commerciante di pesce come Virgilio Cipollina, genovese schivo e riservato. Di lui si sa soltanto che era un uomo facoltoso e che viveva con la moglie in una splendida villa stile Coppedè sul lungomare di Corso Italia, lasciata poi in eredità all’Istituto con una lapidaria dedica: “Perché il sole ne scaldi le spente pupille”.
La sua volontà precorreva così tanto i tempi che per mezzo secolo non fu possibile realizzarla. “Le poche parole che accompagnavano l’atto di donazione erano per noi un enigma, un mito, un senso di colpa e insieme un incitamento a operare nella direzione indicata”, dice Claudio Cassinelli, presidente dell’Istituto, ora che è riuscito finalmente a creare nella pregevole dimora il Centro di riabilitazione visiva per ragazzi. Si tratta di una struttura di alto profilo scientifico in grado di accogliere anche neonati con problemi alla vista e i loro genitori: in un ambiente confortevole i giovani possono essere seguiti fino a diciotto anni con i più validi sostegni terapeutici e riabilitativi.
Il 1971 è la data che apre un nuovo corso sull’onda del ’68. La “rivoluzione culturale” avviata al Chiossone anticipa la riforma sanitaria del 1978 e precede la legislazione fino al 1990, quando la riabilitazione visiva (qui già ampiamente praticata) sarà compresa tra le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. Con il nuovo assetto normativo il cieco, un tempo oggetto di carità
e poi di solidarietà, passa nel ruolo di titolare di un diritto.
Oggi l’esperimento di Genova va oltre: da una parte i migliori specialisti della Clinica Oculistica Universitaria di Genova e del Gaslini assicurano il necessario rigore scientifico sul versante diagnostico-terapeutico e riabilitativo, dall’altra autori e studiosi del mondo artistico-culturale hanno approfondito i meccanismi di una sensorialità alternativa, basata sul tatto e sulla capacità di riconoscere gli oggetti, la loro forma (qualcuno sostiene perfino il colore), senza l’aiuto della vista.
Simbolo di moderna ricerca scientifica è “il Cubo”, un’installazione realizzata al Porto Antico nel 2004, anno in cui Genova è capitale europea della cultura: un “percorso tattile” dentro un volume di dieci metri per lato, dove sono state sistemate “archeo-sculture futuriste”, mosaici e figure plastiche da riconoscere solo attraverso il contatto con le dita (il pubblico vedente era invitato a entrare con gli occhi bendati).
Tra le risorse per assicurare occupazione ai ragazzi ciechi o ipovedenti, particolare importanza è stata attribuita all’informatica. “Ora la cooperativa sociale che si occupa di preparare professionalmente i giovani sul web” spiega il vice presidente dell’Istituto, Eugenio Saltarel, “ha ottenuto il riconoscimento nazionale come ente certificatore: dovrà verificare se siti o portali della pubblica amministrazione sono accessibili ai disabili, così come prescrive la legge.” Per fronteggiare il crescente fenomeno dei pluridisabli, cieco-sordi o cieco-paraplegici, cui si aggiungono i casi complicati da disturbi psichici, è stato inaugurato il Centro Diurno “La Giostra dei Laboratori”, sono state avviate attività di riabilitazione per adulti e anziani ipovedenti e ciechi, sono state aperte le residenze per anziani (tra cui una specificamente dedicata a ciechi e ipovedenti) ed è stata creata la comunità “Il Caprifoglio” per pazienti psichiatrici. Infine, è in cantiere un progetto intitolato “Durante – dopo di noi”, ossia una struttura residenziale che assicurerà alle famiglie di persone plurihandicappate periodi di pausa e assistenza quando loro non potranno più occuparsene direttamente.


Fondazione “DAVID CHIOSSONE - per la riabilitazione delle persone cieche, ipovedenti e fragili - impresa sociale”, Corso Armellini 11 - 16122 Genova

Fondazione “Strachan Rodinò” per l’assistenza ai minorati della vista – NAPOLI

Logo della Fondazione
Nome: Fondazione "Strachan Rodinò" per l'assistenza ai minorati della vista
Dove si trova: Via Gino Doria, 75 - Napoli

Fondato il: 1869
Fondato da: Leopoldo Rodinò e Lady Strachan

Alla fine del 1861 Leopoldo Rodinò fondò a Napoli l’Opera per la Mendicità a sostegno dei mendicanti. Nel corso dei primi anni, l’Opera agì talmente bene che ottenne la fiducia del popolo napoletano, la cooperazione del Governo ed anche le lodi degli stranieri, tanto da poter fondare altre opere di beneficenza. La principale fu quella destinata all’educazione e all’istruzione delle giovani donne cieche costrette dai genitori a mendicare (per i maschi era già stata istituita l’Opera Pia di S. Giuseppe e Lucia a Chiaia). La promotrice fu Lady Strachan, marchesa di Salsa, che diede al fondatore e presidente una somma cospicua di denaro affinché potesse prendere vita a Napoli questo istituto educativo. Alla fine del 1868 l’Opera per la Mendicità si sciolse, ma il Consiglio direttivo decise che la Scuola Speciale e il Convitto per le giovani cieche continuassero a vivere e portassero il nome della nobile Lady Strachan.
L’Opera Pia Scuola e Convitto fu costituita in corpo morale con Sovrano decreto del 19 febbraio 1869 con approvazione dello statuto organico, ed è stata trasformata successivamente in Fondazione con la denominazione di “Istituto Strachan Rodino” per l’assistenza ai minorati della vista.
Senza modificare i principali obiettivi per cui fu creata, oggi si propone di perseguire i seguenti scopi istituzionali:
la scuola ha lo scopo di educare e istruire gratuitamente tutte le ragazze cieche povere, ed il convitto ha per scopo il loro mantenimento;
la Fondazione accoglie, per l’assistenza e l’istruzione, soggetti non vedenti di ambo i sessi a carico degli Enti locali, dell’Azienda Sanitaria Locale e di altri enti tenuti all’assistenza di soggetti non vedenti e portatori di handicap.


Fondazione "Strachan Rodinò" per l'assistenza ai minorati della vista, Via Gino Doria, 75 - Napoli