Cos’è la riabilitazione in orientamento e mobilità

Fonte: aniomap.it

  In Europa ci sono più di 12 milioni di minorati della vista, costretti a vivere con l’ipovisione o la cecità. La maggior parte delle nostre attività sono controllate dalla vista, perciò è comprensibile che la disabilità visiva si possa tradurre facilmente in un handicap pluridimensionale di organizzazione autonoma della vita quotidiana e di integrazione socioculturale e professionale. Al fine di ridurre le ripercussioni negative della disabilità e/o dell’handicap è necessario integrare gli interventi preventivi e curativi-terapeutici con quelli riabilitativi. Mentre per altre disabilità tale integrazione è stata organizzata da tempo, le possibilità riabilitative offerte agli ipovedenti ed ai non vedenti sono tuttavia poco conosciute, sia dagli utenti che dalle istituzione che erogano i servizi.

L’AUTONOMIA E L’INDIPENDENZA
Gestire la casa e la famiglia, sbrigare commissioni, avere cura della propria persona, andare a scuola o al lavoro e fare una passeggiata sono solamente alcune tra le innumerevoli azioni che fanno parte della quotidianità. Benché anche il minorato della vista, come tutti, abbia questi diritti-doveri non sempre ha la possibilità di provvedere in prima persona a se stesso e a muoversi autonomamente e libero.
Essere autonomi ed indipendenti significa appropriarsi di atti minimi nella gestione della propria persona, atti semplici come l’andare a prendersi un gelato, ma conformi alle capacità, abilità, desideri, necessità ed interessi individuali, gestendo con discrezione e rispetto la rete di legami sociali ed utilizzando con competenza e flessibilità i supporti tecnologici a disposizione. Sono piccole azioni quotidiane che determinano, però, la qualità della vita, rafforzano l’autostima e sono vissute come momenti di autoaffermazione della propria libertà ed indipendenza.
Cecità ed ipovisione possono pregiudicare l’Autonomia Personale e le capacità di Orientamento e Mobilità perché compromettono la possibilità di rilevare informazioni a lunga distanza e quindi di apprendere per imitazione nonché di modulare anticipatamente i propri comportamenti in riferimento ai segnali ambientali.
E’ importante che le figure parentali ed educative professionali chiariscano a loro stesse (ciascuno per il ruolo che gli compete) ciò che è specifico della minorazione visiva e ciò che, invece, deve essere ricondotto a valenze psico-emotive e socioculturali così da non indurre modelli educativi passivanti che limitano fortemente la possibilità di crescere autonomi ed indipendenti.
E’ obiettivo fondamentale di questa riabilitazione dotare il soggetto di competenze che migliorino il suo livello di Autonomia, facilitando quindi il suo inserimento sociale. Essendo un intervento tecnico destinato a modificare la funzionalità, questa riabilitazione si configura sotto tutti gli aspetti come un atto terapeutico e non assistenziale” (Documento sulla riabilitazione dei minorati della vista, Unione Italiana Ciechi, Roma, 1996, pag. 3)

ORIENTAMENTO E MOBILITA’
Possono essere definiti come le capacità di determinare e controllare la propria e altrui posizione e/o spostamento all’interno di un quadro concettuale di riferimento spaziale, avvalendosi con competenza di strumenti che consentano una deambulazione autonoma e sicura per sé e per gli altri, nonché una disposizione ad affrontare ambienti e persone sia noti che sconosciuti.
Tali interventi educativi e riabilitativi si propongono di intervenire a più livelli: da quello senso-percettivo della riabilitazione dei sensi residui (vista, udito, tatto, ecc.) a quello educativo delle competenze cognitive (organizzazione spazio-temporale, concetti di urbanistica, viabilità, ecc.), potenziando quelle motorie e psicomotorie (correttezza posturale, armonia, plasticità, ecc.), migliorando quelle adattivo-sociali (adeguatezza e differenziazione dei comportamenti, ecc.) e comunicative (dare e ricevere informazioni, chiedere ecc.), controllando le determinanti psicologiche (motivazione, emotività, immagine di sé, ecc.) ed infine istruendo all’uso degli ausili per la mobilità (accompagnatore, cane guida, bastone, ausili ottici e tecnologici, ecc.).